Il 2015 in 10 dischi

Ogni anno si può individuare una manciata di artisti su cui
tutti si trovano d’accordo. Se l’anno passato era impossibile non parlare di FKA twigs, War On Drugs e Sun Kil Moon,
questo 2015 ha visto il trionfo di nomi come Kendrick Lamar, Sufjan
Stevens, Courtney Barnett e Father John Misty. Il ventaglio dei “satelliti”, però, è sempre più vario: e
qui viene il bello. I dieci dischi che elenco di seguito sono una selezione
degli ascolti più interessanti dell’anno ormai agli sgoccioli. Attenzione però,
come tutte le classifiche qui non c’è niente di fisso o esaustivo: tra gli
esclusi degni di attenzione sento di segnalare il bel pasticcio psichedelico di
Miley Cyrus (“Miley Cyrus & Her Dead Petz”), l’ottimo ritorno dei Deerhunter (“Fading Frontier”), il coloratissimo lavoro dei colombiani Bomba Estéreo (“Amanecer”) e il magnetico esordio di LA Priest (“Inji”),
senza dimenticare Dawn Richard (“Blackheart”) e 2814 (“新しい日の誕生”).
Ma ecco i miei 10: